A Parigi Mark Rothko
alla Fondation Louis Vuitton

  • © 1998 Kate Rothko Prizel & Christopher Rothko - Adagp, Paris, 2023 — Mark Rothko, Light Cloud, Dark Cloud, 1957 Huile sur toile 169,6 x 158,8 cm Modern Art Museum of Fort Worth Museum purchase, The Benjamin J. Tillar Memorial Trust.
  • Mark Rothko, n. 14, 1960. Acquisto del Fondo Helen Crocker Russell del Museo d'Arte Moderna di San Francisco. © 1998 Kate Rothko Prizel & Christopher Rothko - Adagp, Parigi, 2023
  • © 1998 Kate Rothko Prizel & Christopher Rothko - Adagp, Paris, 2023.
  • Vista dell'installazione dell'esposizione Mark Rothko, galerie 10, niveau 2, salle Black and Grey, Giacometti © 1998 Kate Rothko Prizel & Christopher Rothko - Adagp, Parigi, 2023
  • Vista dell'installazione dell'esposizione Mark Rothko, galerie 10, niveau 2, salle Black and Grey, Giacometti © 1998 Kate Rothko Prizel & Christopher Rothko - Adagp, Parigi, 2023
  • Vista dell'installazione dell'esposizione Mark Rothko, galerie 9, niveau 2, salle Lesannées 1960© 1998 Kate Rothko Prizel & Christopher Rothko - Adagp,Parigi, 2023
  • Vista dell'installazione dell'esposizione Mark Rothko, galerie 5, niveau 1, salle Seagram Murals © 1998 Kate Rothko Prizel & Christopher Rothko - Adagp, Parigi, 2023
  • Vista dell'installazione dell'esposizione Mark Rothko, galerie 5, niveau 1, salle Seagram Murals © 1998 Kate Rothko Prizel & Christopher Rothko - Adagp, Parigi, 2023
  • Vista dell'installazione dell'esposizione Mark Rothko, galerie 2, niveau -1, salle Multiformes et début des oeuvres dites« classiques »© 1998 Kate Rothko Prizel & Christopher Rothko - Adagp,Paris, 2023
  • Vista dell'installazione dell'esposizione Mark Rothko, galerie 5, niveau 1, salle Seagram MuralsParis.© 1998 Kate Rothko Prizel & Christopher Rothko - Adagp,Parigi, 2023
  • Mark Rothko nel suo studio sulla 53rd Street a New York nel 1953 circa © 2005 Kate Rothko Prizel e Christopher Rothko.

 

La Fondation Louis Vuitton presenta la prima retrospettiva in Francia dedicata a Mark Rothko (1903-1970) dopo la mostra tenutasi al Musée d’Art moderne de la Ville de Paris nel 1999. La retrospettiva riunisce circa 115 opere provenienti dalle più grandi collezioni, tra cui la National Gallery of Art di Washington DC, la Tate di Londra e la Phillips Collection di Washington DC, e da collezioni private internazionali, inclusa la collezione di famiglia dell’artista.

Disposta cronologicamente, la mostra ripercorre l’intera carriera dell’artista: dai suoi primi dipinti figurativi alle opere astratte per cui è conosciuto oggi.

L’esposizione si apre con scene intime e paesaggi urbani – come le visioni della metropolitana di New York – che dominano la produzione di Rothko negli anni ’30, prima del suo passaggio a un repertorio ispirato ai miti antichi e al surrealismo che Rothko utilizza per esprimere la dimensione tragica dell’essere umano.

Dal 1946 Rothko compie un importante passo avanti verso l’espressionismo astratto. La prima fase di questo passaggio è quella di Multi-forms, dove le masse cromatiche sono sospese in una sorta di equilibrio sulla tela. Man mano questi diminuiscono di numero, e l’organizzazione spaziale della sua pittura evolve rapidamente verso le opere “classiche” di Rothko degli anni Cinquanta, dove forme rettangolari si sovrappongono secondo un ritmo binario o ternario, caratterizzato da sfumature di giallo, rosso, ocra, arancio, ma anche blu, bianco.

Nel 1958, Rothko riceve l’incarico di produrre una serie di dipinti murali per il ristorante Four Seasons progettato da Philip Johnson per il Seagram Building di New York, la cui costruzione è supervisionata da Ludwig Mies van der Rohe. Rothko decide successivamente di non consegnare i dipinti e trattiene l’intera serie. Undici anni dopo, nel 1969, l’artista dona nove di questi dipinti – che si differenziano dai precedenti per la tonalità rosso intenso – alla Tate Gallery, che dedica esclusivamente a Rothko una sala delle sue collezioni. questa serie è eccezionalmente presentata nella mostra della Fondazione.

Nel 1960 la Collezione Phillips dedica all’artista una sala permanente – la prima “Rothko Room”. La stanza è stata progettata in stretta collaborazione con lui ed è anche presente nella mostra. Nel 1961, il Museum of Modern Art di New York organizza la prima grande retrospettiva, una mostra che successivamente viaggia in diverse città europee (Londra, Basilea, Amsterdam, Bruxelles, Roma e Parigi). Negli anni ’60 Rothko accetta altre nuove commissioni, in particolare la cappella John e Dominique de Menil a Houston, che viene inaugurata nel 1971 e chiamata Cappella Rothko .

Mentre Rothko predilige toni più scuri e contrasti tenui fin dalla fine degli anni Cinquanta, l’artista non abbandona mai completamente la sua tavolozza di colori vivaci, come testimoniano diversi dipinti del 1967 e l’ultimo dipinto rosso rimasto incompiuto nel suo studio. Anche nel caso della serie Black and Grey del 1969-1970, è meglio evitare un’interpretazione semplicistica dell’opera, che associa il grigio e il nero alla depressione e al suicidio.

Queste opere sono esposte nella sala più alta dell’edificio di Frank Gehry, accanto alle figure scultoree di grandi dimensioni di Alberto Giacometti, creando un ambiente vicino a quello che Rothko aveva in mente per una commissione dell’UNESCO mai realizzata.

La permanenza delle domande di Rothko, il suo desiderio di dialogo senza parole con lo spettatore e il suo rifiuto di essere visto come un “colorista” sono tutti elementi che consentono una nuova interpretazione del suo poliedrico lavoro in questa mostra.