Van Gogh Capolavori dal Kröller-Müller Museum
a Palazzo Bonaparte

  • Vincent van Gogh, Autoritratto, Aprile - Giugno 1887, Olio su cartone, cm 32,8x24. © Kröller-Müller Museum, Otterlo, The Netherlands
  • Vincent Van Gogh, Il seminatore, Giugno 1888, Olio su tela, 64,2x80,3 cm. © Kröller-Müller Museum, Otterlo, The Netherlands
  • Vincent van Gogh, Contadina che spigola, Luglio – Agosto 1885, Gessetto nero, acquerellato grigio, acquarello bianco opaco e tracce di fissativo al latte su carta velina, 52,2x43,2 cm. © Kröller-Müller Museum, Otterlo, The Netherlands
  • Vincent Van Gogh, Campo di grano sotto cielo nuvolo, Ottobre 1889, Olio su tela, 63,3x53 cm. © Kröller-Müller Museum, Otterlo, The Netherlands
  • Vincent Van Gogh, Pini al tramonto, Dicembre 1889, Olio su tela, 91,5x72 cm. © Kröller-Müller Museum, Otterlo, The Netherlands
  • Vincent Van Gogh, Donne che trasportano sacchi di carbone nella neve, Novembre 1882, Gessetto, pennello a inchiostro e acquerello opaco e trasparente su carta velina, 32,1x50,1 cm. © Kröller-Müller Museum, Otterlo, The Netherlands

 

A 170 anni dalla sua nascita, Palazzo Bonaparte ospita la mostra dedicata a Vincent Van Gogh.

Attraverso le sue opere più celebri – tra le quali il suo Autoritratto del 1887 – sarà raccontata la

storia dell’artista.

Nato in Olanda il 30 marzo 1853, Vincent van Gogh fu un artista dalla sensibilità e dalla vita

tormentata. Famosi sono gli attacchi di follia, i ricoveri nell’ospedale psichiatrico di Saint

Paul di Provence, l’episodio dell’orecchio mozzato, come l’epilogo della sua vita, che termina il 29

luglio 1890, a soli trentasette anni, con un suicidio: un colpo di pistola sparato al petto nei campi di Auvers.

Nonostante una vita intrisa di tragedia, Van Gogh dipinge una serie di Capolavori,

accompagnandoli da scritti come le famose “Lettere” al fratello Theo van Gogh, inventando uno stile

che lo ha reso celebre.

La mostra di Roma, attraverso ben 50 opere provenienti dal prestigioso Museo Kröller Müller di

Otterlo, che custodisce uno dei più grandi patrimoni delle opere di Van Gogh, e tante testimonianze

biografiche, ne ricostruisce la vicenda umana e artistica.

Un percorso espositivo dal filo conduttore cronologico e che fa riferimento ai periodi e ai luoghi dove Van Gogh visse:

da quello olandese, al soggiorno parigino, a quello ad Arles, fino a St. Remy e Auvers-Sur-

Oise, dove mise fine alla sua vita.

Dall’appassionato rapporto con i paesaggi della giovinezza allo studio del lavoro della

terra scaturiscono figure che agiscono in una quotidianità come il seminatore, i raccoglitori di

patate, i tessitori, i boscaioli, le donne intente a mansioni domestiche o affaticate a trasportare sacchi di

carbone o a scavare il terreno; atteggiamenti di dolcezza, espressività dei volti, la fatica intesa

come destino.

Tutte queste sono espressione della grandezza e dell’intenso rapporto con la verità del mondo di Van

Gogh.

Particolare enfasi è data al periodo del soggiorno parigino in cui Van Gogh si dedica a una

ricerca del colore sulla scia impressionista e a una nuova libertà nella scelta dei soggetti, con un linguaggio più immediato e cromaticamente vibrante.

Si rinforza il suo interesse per la fisionomia umana, determinante anche nella realizzazione di una

numerosa serie di autoritratti, volontà di lasciare una traccia di sé e la convinzione di aver acquisito

una tecnica ben maggiore rispetto al passato.

È di questo periodo l’Autoritratto a fondo azzurro con tocchi verdi del 1887, presente in mostra, dove

l’immagine dell’artista si staglia di tre quarti, lo sguardo penetrante rivolto allo spettatore mostra

un’insolita fierezza, non sempre evidente nelle complesse corde dell’arte di Van Gogh. I rapidi colpi di

pennello, i tratti di colore steso l’uno accanto all’altro danno notizia della capacità di penetrare attraverso

l’immagine un’idea di sé complessa.

L’immersione nella luce e nel calore del sud, a partire dal 1887, genera aperture ancora maggiori verso

 il cromatismo e la forza del tratto si riflettono nella resa della natura. Ecco quindi che

torna l’immagine de Il Seminatore realizzato ad Arles nel giugno 1888, con la quale Van Gogh avverte

che si può giungere a una espressività solo attraverso un uso del colore.

E così Il giardino dell’ospedale a Saint-Rémy (1889) assume l’aspetto di un intricato tumulto, mentre la discesa di un Burrone (1889) sembra inghiottire ogni speranza e la rappresentazione di un

Vecchio disperato (1890) diviene l’immagine di una disperazione.

Con il patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Lazio, del Comune di Roma

– Assessorato alla Cultura e dell’Ambasciata del Regno dei Paesi Bassi, la mostra è

prodotta da Arthemisia, realizzata in collaborazione con il Kröller Müller Museum di Otterlo ed

è curata da Maria Teresa Benedetti e Francesca Villanti.

Il catalogo è edito da Skira con saggi a cura di Maria Teresa Benedetti, Marco Di Capua, Mariella

Guzzoni e Francesca Villanti.

 

VAN GOGH.
Capolavori dal Kröller Müller Museum

Palazzo Bonaparte
Piazza Venezia, 5 (angolo Via del Corso)
00186 - Roma

8 ottobre 2022 - 26 marzo 2023

Intero € 18,00 (audioguida inclusa)
Ridotto € 16,00(audioguida inclusa)

www.mostrepalazzobonaparte.it
www.arthemisia.it